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GLI 007 BRITANNICI SVENTARONO PIANI IRANIANI NEL 2008

Gli agenti dell’MI6, i servizi di intelligence britannici per l’estero, hanno impedito nel 2008 all’Iran di dotarsi dell’arma atomica. A rivelarlo, riporta oggi il sito web del Telegraph, è stato il capo dell’agenzia, Sir John Sawers, il quale ha però avvertito che Teheran avrà la bomba atomica entro il 2014, e ciò renderà altamente probabile un attacco militare contro i siti nucleari iraniani da parte di Stati Uniti o Israele. Come scrive il quotidiano britannico, lo scorso marzo Sawers aveva tenuto un briefing segreto con i membri del governo per informarli della crescente minaccia militare iraniana, ma è la prima volta che le sue vedute sulla questione vengono rese pubbliche. Ed è anche molto raro che il capo dell’MI6 disveli i dettagli di operazioni condotte dai servizi di intelligence. La scorsa settimana, Sir John, in un incontro a Londra con un centinaio di alti funzionari pubblici, ha detto chiaramente che all’Iran servono due anni “per diventare una potenza nucleare”. Quando raggiungerà il suo obiettivo, Israele o Stati Uniti dovranno decidere se lanciare un attacco militare, ha aggiunto. “Gli iraniani sono determinati a seguire la strada per” sviluppare tutte “le tecnologie” di cui hanno bisogno per costruire la bomba atomica. “E’ chiaro che Stati Uniti e Israele si troveranno di fronte a una minaccia pericolosa se l’Iran diventerà una potenza nucleare”.

Un massacro di Tiananmen ogni ora – Strage degli innocenti

» 12/06/2012 11:47
CINA
Donna cinese costretta ad abortire al settimo mese. Continua il massacro della legge del figlio unico
di Wang Zhicheng

Reggie Littlejohn: Un oltraggio che nessun governo dovrebbe permettersi. Il corpo del piccolo abortito è stato lasciato sanguinante accanto alla donna. Le foto dell’uccisione. Minaccia di multe onerose (pari a 3-5 anni di salari) o di aborto forzato. In Cina vi sono 13 milioni di aborti ogni anno. Chai Ling: Un massacro di Tiananmen ogni ora.

Pechino (AsiaNews) – Una donna cinese dello Shanxi è stata costretta ad abortire al settimo mese di gravidanza. Ad accrescere l’orrore per la violenza, le autorità hanno messo il corpo del piccolo abortito sul letto affianco alla donna.

Il fatto è avvenuto il 3 giugno scorso ed è riportato dal sito Tianwang. La donna, Feng Jianmei è stata picchiata e trascinata in un veicolo da un gruppo di impiegati del Family planning, mentre suo marito Deng Jiyuan era al lavoro. I rappresentanti del controllo sulla popolazione avevano chiesto 40mila yuan (circa 4 mila euro, oltre 3 anni di lavoro) alla famiglia, che aveva trasgredito la legge del figlio unico. Non avendo ricevuto i soldi, essi hanno fatto abortire Jianmei al settimo mese. Il corpo del piccolo è stato messo accanto alla madre sul letto (ATTENZIONE: QUESTE IMMAGINI POSSONO URTARE LA VOSTRA SENSIBILITA’). La donna si trova ora in ospedale nella città di Ankang.

Reggie Littlejohn, avvocato Usa che combatte per la difesa della donna in Cina (Women’s Rights Without Frontiers) e che ha diffuso la notizia in occidente, afferma: “Tutto questo è un oltraggio. Nessun governo legittimo potrebbe commettere o tollerare un atto simile. I responsabili dovrebbero essere perseguiti per crimini contro l’umanità”. L’aborto forzato è ancora un pratica molto comune in Cina, a causa della stretta osservanza della politica del figlio unico.

Sempre la Littlejohn ha diffuso oggi la notizia che una donna di Changsha (Hunan) sarà costretta ad abortire se non paga 25mila dollari Usa.

Nei giorni scorsi, una dozzina di membri del Family planning cinese sono penetrati in casa di Cao Ruyi, che aspettava al quinto mese il suo secondo figlio per trascinarla all’ospedale e forzarla all’aborto. Suo marito, Li Fu, è stato picchiato e avvertito che o dava il permesso per un “aborto volontario” oppure sua moglie avrebbe subito un aborto forzato. Lo scorso fine settimana l’ospedale ha rilasciato Cao Ruyi dietro pagamento di 1500 dollari come “multa per compensazione sociale”. Ma i membri del Family planning chiedono ancora 25mila dollari per dare a lei il permesso di continuare la gravidanza.

Secondo le statistiche ufficiali in Cina si praticano 13milioni di aborto ogni anno. Di questi moltissimi sono forzati.

La dissidente Chai Ling, una dei capi del movimento di Tiananmen, esule negli Stati Uniti e convertita al cristianesimo, è impegnata nella lotta contro gli aborti forzati causati dalla legge del figlio unico. Più di un anno fa, durante un incontro di dissidenti davanti alla casa Bianca, Chai Ling ebbe a dire: “L’applicazione brutale e violenta della politica del figlio unico è il più grande crimine contro l’umanità attualmente in atto; è lo sventramento segreto e inumano di madri e figli; è il massacro di Tiananmen che si ripete ogni ora; è un olocausto infinito che va avanti da 30 anni”.

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