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4 comments

  1. Sono convinto, che il popolo italiano sia ancora capace di mostrare l’orgoglio e sprigioni la sua capacita’ reattiva, dei momenti difficili per superare anche questa volta le difficolta’ del caso ! Come primo passo deve sostituire la classe politica con gli onesti che credo siano ancora la maggioranza,tralasciando la tiritera del qualunquismo. Vogliamo un’Italia migliore con cittadini onesti,questo dovrebbe essere il fine !!!

  2. Penso che con gli opportuni cambiamenti e con una classe politica e intellettuale valida si possa ancora uscirne. Mi preoccupano solo le ultime novità fatte di ri-discese in campo e di agghiaccianti silenzi da parte di un’opposizione stanca e oramai satura, incapace di qualsiasi novità che avanzi davvero. Ecco credo che si debba sostituire tutto questo per ricominicare davvero a crescere e a riprenderci il nostro Paese in mano e per mano, Grazie.

    1. Cara Angela, un ricambio generazionale o culturale-intellettuale della partitica e della società italiana è – di per sé – un processo lungo, e attualmente impraticabile. La politica del consenso ha strutturato da sempre uno Stato (e uno stato di cose) che si regge su una immane rete clientelare che coinvolge e attraversa le infrastrutture amministrative e dirigenziali; intere lobby che si diramano in ogni direzione, sia verso il basso del loro potere contrattuale (per drenare voti), che verso l’alto (per ristrutturarsi di volta in volta secondo gli equilibri del sistema governativo, e i suoi costanti riequilibri). E questo potremmo anche considerarlo un sistema di potere politico vigente in ogni stato al mondo, tra i democratici occidentali. Il problema tutto italiano è che vi sono pulsioni che restano sordide e subculturali, in schietto senso politico. L’interfaccia tra il popolo e i suoi delgati è ormai ridotta all’antipolitica militante che produce nonsolo guasti nell’impianto, ma perdita progressiva di potere del popolo. In realtà, la nostra è solo una dittatura di poteri stratificati e poco visibili perché ignorati a causa di una insussistenza della capacità etica dei media, anch’essi asserviti ai poteri editoriali, a loro volta espressioni di quelli partitici, di cui sono organi di stampa finanziati dai contribuenti. Questo, in scheggia, è lo stato italiano: una mungitura costante e inarrestabille e immorale delle tasche dei contribuenti costretti all’incapacità di costruirsi dei reali e concreti orientamenti nelle opinioni che conducono ad un voto che sia veramente libero, maturo, quindi responsabile, quindi “politico”. Non è mai politico il voto, purtroppo. Nei microcosmi comunali (fondamentali) vediamo come si elargiscano voti ai satrapi locali solo per le indulgenze che si sperano di ottenere o per vecchi e consolidati patti clientelari già in essere da tempo immemorabile. Le stesse candidature nella varie geografie politiche dei territori si formano sulla base estensiva e sostitutiva del passaggio del testimone (…) tra una mano e l’altra, o familiare oppure – a sua volta – clientelare. I “portafogli” dei voti sono questo, non si immagini che l’italietta sia scevra da questo intruglio di mafie locali (tali, per i loro effetti devastanti, possiamo considerarle).
      I carrozzoni si muovono sempre e comunque nella stabilizzazione dei consensi: quindi arretrano anziché avanzare per mantenerli, e non indispettire nessuno con cambiamenti. Tutta la filiera delle aziende che ricevono o mandati diretti o vincono appalti nei comuni sono la diretta espressione del microcosmo che si specchia nel macro dello Stato, traendone esempio e coerenza di malaffare. Il voto di scambio è molto più – al contempo – semplice e complesso e inesausto di ciò che si possa immaginare se si è a digiuno di tutto e di tutta questa consapevolezza. E così il riciclaggio degli ex parlamentari nei ruoli apposta costruiti per continuare a foraggiarli nel tempo, perché restino “affidabili” e non diventino schegge impazzite e rischiose. In sostanza, la conditio sine qua non della eleggibilità in Italia è precipuamente “la ricattabilità”. Il governo Monti, per deprecabile che sia, ha il compito di tentare di iniziare una fase di smantellamento del sistema, a causa di ben altri interessi in gioco, che risultano addirittura responsabili, in questa fase della crisi internazionale, della stessa sussistenza del presidente Obama e dell’economia degli USA in relazione agli equilibri stanti nelle relazioni all’Euro. Non è un’operazione che nessuno dei maggiori partiti italiani avrebbe mai potuto neanche immaginare di compiere: per questo ABC la sostengono e Berlusconi stesso continuerà a sostenerla e lodarla se sarò rieletto o anche solo con la sua rinnovata e tragica ridiscesa nell’agone politico. Quindi… Un rinnovamento è utopico, inimmaginabile nel concreto. La cachessia delle opposizioni si spiega semplicemente con l’impossibilità di uscire da questi gangli del sistema, propaganda a parte. Per ciò che concerne l’Europa, sappiamo ormai benissimo che dietro le facce dei politici. compresa la Merkel, giocano elite internazionali che hanno il precipuo scopo di coagulare in progress sempre più un potere che esiste dalla fine della seconda guerra mondiale, e che non esiterebbe a scatenarne anche una terza laddove vedesse compromesso tale scopo. La sola azione praticabile resta fattibile nel sociale, mai immaginando di poter interagire con tale assetto immutabile delle cose tutte. Nel sociale, sui territori, con le nuove generazioni, è possibile e sacrosanto educare e agire nel concreto col volontariato. Una realtà anch’essa soggetta a inquinamenti e ladrocini, ma non sempre, fortunatamente.
      Detto questo – ch’è il mio modesto parere ed esperienza diretta -, il mio sondaggio è teso solo a monitorare il livello campione di consapevolezza dei cittadini: un parametro fondamentale per parlare con cognizione diretta e concreta ancora in futuro della coscienza sociale.
      Grazie a te.

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