Kofi Annan

I ribelli : «Continueremo fino alla vittoria» Assad sposta le truppe dal Golan a Damasco

Português do Brasil: O presidente Lula recebe ...

Português do Brasil: O presidente Lula recebe o presidente da República Árabe Síria, Bashar al-Assad, no Itamaraty. (Photo credit: Wikipedia)

Bombardamenti nella capitale. Gli insorti hanno abbattuto un elicottero dell’esercito. Continuano gli scontro con l’esercito
I ribelli dell’Esercito libero siriano (Esl) hanno iniziato «la battaglia per la liberazione» di Damasco e dichiarano di non fermarsi fino alla conquista della città. «Andremo avanti fino alla vittoria», ha detto il colonnello Kassem Saadeddine, portavoce dell’Esl. Ma Assad non rimane a guardare. E ha richiamato parte delle sue forze nel Golan, alla frontiera con Israele, e le ha dispiegate a Damasco. Lo ha spiegato il capo dell’intelligence militare israeliana, il generale Aviv Kochavi, ai parlamentari israeliani. Per poi aggiungere: «Non ha paura di Israele in questo momento, ma vuole soprattutto aumentare le sue forze intorno a Damasco».
RIBELLI- Così non si fermano le violenze, anzi si intensificano di giorno in giorno. «Abbiamo portato la battaglia dalla provincia alla capitale. Abbiamo un piano chiaro per controllare tutta la città. Abbiamo armi leggere ma sono sufficienti: aspettatevi sorprese», ha sottolineato il colonnello Kassem. Violenti scontri a fuoco, nel frattempo, si sono consumati tra le milizie fedeli al regime di Bashar al-Assad e gli uomini dell’Esercito siriano libero nel centro di Damasco. Durante i combattimenti è rimasto ucciso il vice capo della polizia di damasco, Issa Duba e fonti dei ribelli hanno annunciato di aver abbattuto un elicottero dell’esercito nel quartiere di Qaboun, nella capitale.
DIPLOMAZIA – Mentre al Casa Bianca mette in guardia il presidente siriano Bashar al Assad sulle responsabilità nell’utilizzo di armi chimiche, e Washington fa sapere che il presidente Obama non interverrà prima delle elezioni di dicembre, fervono gli incontri diplomatici. Il puntello di Assad restano i tradizionali alleati: la Russia e la Cina, che ha scatenato i mass media ufficiali al grido di «No alle ingerenze straniere». I giornali russi non danno molte speranze all’incontro avvenuto martedì tra Kofi Annan e Vladimir Putin a Mosca. «La crisi siriana è a un bivio»: secco il commento dell’inviato dell’Onu e della Lega araba Kofi Annan auspicando che sui progetti di risoluzione all’Onu «le discussioni continuino e i membri del consiglio di sicurezza trovino formule accettabili che converranno a tutti». «Nessun motivo per non arrivare a una risoluzione», «Fin dall’inizio abbiamo sostenuto e continueremo a sostenere i suoi sforzi come inviato speciale di Onu e Lega Araba, per ristabilire la pace civile» in Siria, ha detto Putin rivolgendosi ad Annan, al Cremlino. «Faremo tutto ciò che è in nostro potere per sostenere i suoi sforzi», ha aggiunto. Il tentativo di avvicinamento diplomatico avviene alla vigilia del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che voterà mercoledì una risoluzione sulla Siria.
GUERRIGLIA – I Comitati locali di coordinamento dell’opposizione siriana riferiscono di intense sparatorie sulla Via Bagdad e nel quartiere degli Abbassidi. L’aria a Damasco si sta facendo sempre più incandescente e in città regna caos e panico, soprattutto dopo la diffusione di un comunicato stampa da parte del Libero Esercito Siriano che ha annunciato l’avvio di una controffensiva nei confronti dei lealisti denominata “Vulcano di Damasco e Terremoti della Siria”. Nel testo si afferma che l’operazione è stata decisa «in risposta ai massacri e ai crimini barbarici» del nemico. Gli attacchi sono diretti contro «tutte le basi e gli uffici delle forze di sicurezza, nelle città e nelle zone rurali, per ingaggiare con esse combattimenti senza quartiere e intimare loro la resa». E si fa appello alla cittadinanza a unirsi nella lotta.
BOMBARDAMENTI – Le sparatorie arrivano mentre sono in corso da oltre 24 ore i bombardamenti dell’esercito su alcuni quartieri della capitale, tra i quali quello di Midane, vicino al centro e dal quale si leva una densa colonna di fumo nero. Sotto la pioggia dei bombardamenti è stato anche ucciso il vice capo del Dipartimento di polizia di Damasco, generale Issa Duba. L’omicidio è avvenuto negli scontri nel quartiere meridionale di al Midan. Alcuni militari, che hanno disertato per passare con gli insorti, annunciano l’inizio della battaglia per Damasco, mentre il governo iracheno consiglia ai suoi cittadini residenti in Siria di tornare quanto prima in Patria.

English: THE KREMLIN, MOSCOW. With Kofi Annan,...

English: THE KREMLIN, MOSCOW. With Kofi Annan, Secretary General of the United Nations. Русский: МОСКВА, КРЕМЛЬ. С Генеральным секретарем Организации Объединенных Наций (ООН) Кофи Аннаном. (Photo credit: Wikipedia)

FRATELLI MUSULMANI ACCUSANO

Siria: Fratelli musulmani accusano Annan, Russia e Iran per massacro

13 Luglio 2012 – 09:40

(ASCA-AFP) – Beirut – 13 lug – I Fratelli musulmani della Siria hanno accusato l’inviato di Onu e Lega Araba, Kofi Annan, Russia e Iran di non aver fatto nulla per impedire l’ennesimo massacro perpetrato dal regime Bashar al-Assad nella provincia di Hama, dove l’esercito di Damasco ha ucciso, secondo gli attivisti, oltre 200 persone.

”Non riteniamo che il mostro Bashar sia l’unico responsabile di questo orribile crimine ma lo sono anche Kofi Annan, i russi e gli iraniani e tutti i Paesi che pretendono di essere i guardiani della pace e della stabilita’ nel mondo e invece restano in silenzio”, ha dichiarato il gruppo in una nota.

LA RIVOLUZIONE SIRIANA SECONDO GLI USA

Assad ha le ore contate

Attivisti, oggi almeno 34 morti

12 luglio, 22:49

“Nel processo di transizione in Siria non ci può essere spazio per Assad”: lo ha ribadito la Casa Bianca, sottolineando come “Assad abbia oramai perso ogni credibilità”. “La comunità internazionale – ha detto il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney – deve lavorare in maniera costruttiva e cooperare per risolvere la situazione in Siria. Gli Stati Uniti notano dei progressi sulla strada della costruzione di un ampio consenso.”. Ma per l’amministrazione Obama c’é un punto fermo: “Nel processo di transizione e nel futuro della Siria – ha ripetuto Carney – Assad non può più giocare alcun ruolo”.

CAPO CNS A MOSCA, E’ IN CORSO RIVOLUZIONE  – “Gli avvenimenti in Siria non sono solo disaccordi tra il popolo e il governo ma una rivoluzione”: lo ha detto Abdel Basset Sayda, presidente del Consiglio nazionale siriano (Cns), principale coalizione dell’opposizione siriana all’estero, all’inizio dei suoi colloqui con il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov.

OPPOSIZIONE, AMBASCIATORE IN IRAQ DEFEZIONA  – Fonti dell’opposizione siriana hanno reso noto oggi che l’ambasciatore siriano in Iraq ha defezionato per protesta contro la repressione in corso nel suo Paese da parte del regime del presidente Assad. Nawaf al-Fares, che in passato ha avuto stretti legami con l’establishment delle forze di sicurezza, è il primo diplomatico siriano a defezionare. Al Fares è originario di Dayr az Zor, teatro di aspri e sanguinosi scontri tra i ribelli e le forze militari del regime.

NATO, RASMUSSEN INVITA RUSSIA A FACILITARE SOLUZIONE  – Il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, ha chiesto alla Russia di impegnarsi per facilitare una soluzione politica alla crisi in Siria. “La Russia ha la responsabilità di facilitare una soluzione politica e di servirsi della sua influenza su Damasco per facilitare una tale soluzione politica”, ha detto Rasmussen nel corso di una visita oggi in Kosovo.Parlando con i giornalisti, ha al tempo stesso invitato tutte le componenti internazionali a fare ogni sforzo “per favorire l’attuazione del piano in sei punti di Kofi Annan”, il mediatore internazionale incaricato di trovare una via d’uscita pacifica alla crisi siriana. “Penso che sia la migliore piattaforma possibile per trovare una soluzione politica ai problemi della Siria”, ha detto Rasmussen. Oggi Mosca ha ribadito la sua intenzione di continuare a fornire armamenti al regime di Bashar al-Assad, nonostante l’embargo internazionale.

ATTIVISTI, OGGI ALMENO 34 MORTI  – Almeno 34 persone sono morte oggi nelle violenze in Siria, secondo i Comitati locali di coordinamento dell’opposizione, che riferiscono di bombardamenti su diverse località e di nuovi scontri tra le forze governative e ribelli, anche nel quartiere di Qadam a Damasco. Altri combattimenti tra le truppe regolari e i disertori riuniti nell’Esercito libero siriano (Els) sono segnalati dalla stessa organizzazione a Daraya, sobborgo della capitale, e ad Ain Larouz, nella provincia settentrionale di Idlib. Bombardamenti particolarmente intensi, aggiunge la stessa fonte, sono avvenuti su Dayr az Zor e sulle città di Quseir e Rastan. Secondo l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus), almeno due civili hanno perso la vita a Duma, una quindicina di chilometri da Damasco, altri due a Daraa, nel sud, e una donna a Khisham, nella provincia di Dayr az Zor. Da parte sua l’agenzia governativa Sana afferma che le violenze sono dovute ad operazioni delle forze governative contro “gruppi armati terroristi”. L’agenzia aggiunge che le forze armate hanno concluso oggi, con il lancio di missili, esercitazioni militari durate cinque giorni.