famiglie gay

THE GAY AFTER, ovvero la differenza fra scopare ed avere uno scopo – Enrico Maria Troisi

Lo psichiatra Enrico Maria Troisi

 

Doc3, Rai3, “Prima di tutto” (in ultima serata!?), documento del 19.9 su una famiglia gay che risale la china della conquista del diritto di cittadinanza grazie alla disobbedienza civile di tanti uomini e donne italiani. La salute ed il sorriso di due figli, e il loro diventare uomini, questo era/è l’unico scopo della coppia, oltre alla realizzazione di se stessa. Guardavo, con invidia e nostalgia la coppia e i due figli, avuti dall’utero di una splendida statunitense, coniugata e già mamma, ma, nello stesso tempo, ero attraversato da una profonda inquietudine. Quella di essermi lasciato convincere a non avere più pregiudizi, ora che valori e schemi tradizionali sembrano solo stereotipi. devo provare a falsificare la prova che quella improbabilitá sia normale, come testimoniato dal film. Solo così la considererò un dato incontrovertibile. Per esempio, la coppia gay del documentario è sufficientemente ricca e colta, ha una cospicua rete di fiducia e due famiglie benestanti alle spalle, con regole tradizionali ma senza riserve. Cioè, se puoi contare su danaro, cultura, amici e una robusta famiglia, puoi rovesciare il tavolo. Sennò sarai perlomeno malamente discriminato. Ma queste sarebbero anche le variabili che condizionano la vita di una famiglia tradizionale. Quindi potrebbe essere la poca e maldistribuita ricchezza, materiale e non, a determinare l’anomalia di un’unione gay con figli? In un epoca in cui le differenze di ruolo, sesso ed età tendono ad annullarsi mentre quelle economiche vengono magnificate, parrebbe proprio di sì.

Enrico Maria Troisi